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Dr.ssa Cinzia Ferro Psicologa Psicoterapeuta

Iscritta all’Ordine Psicologi Veneto con il n.2341

Esercito la libera professione da circa 30 anni e la mia formazione è di tipo psicodinamico. Sono laureata in psicologia e specializzata nelle dipendenze patologiche ed iscritta all’Ordine Psicologi Veneto con il n.2341. Inoltre ho svolto un master sui disturbi alimentari e uno sulle problematiche adolescenziali. Mi occupo anche di depressione, ansia, attacchi di panico, fobie, crisi di coppia e familiari.

Aiuto gli adolescenti in crisi ad individuare ciò che blocca la loro strada verso l’adultità.

Amo il mio lavoro e lo svolgo nella competenza e nella piena accoglienza psicologica e umana.

Gli studi :

Via Roma, 1/scala F, 35010 Limena PD

Borgo Santa Lucia, 31, 36100 Vicenza VI

LA  GUARIGIONE  NASCE  DENTRO  DI NOI                  

Stiamo vivendo un tempo “speciale”, un tempo ricco di  straordinarie opportunità e trasformazioni. Il succedersi degli eventi sembra portarci velocemente ad un desiderio sempre più condiviso di Verità e Amore.  I valori di spiritualità e di crescita interiore  sembrano essere usciti dalle” porte strette”  delle scuole misteriche e il desiderio di capire e di rispondere alle domande esistenziali, che da sempre interrogano l’essere umano, sembrano aver varcato la soglia di una stagione nuova. Stiamo assistendo e contribuendo ad un profondo cambiamento del pensiero e della coscienza collettiva. Così come la psicologia e la medicina hanno condiviso le nuove scoperte delle neuroscienze e della fisica quantistica ,anche l’uomo nel suo scandire  la vita   sembra  portatore , talvolta inconsapevole, di  questi nuovi paradigmi  che  lo vedono  coinvolto e co-creatore,  della realtà. Roberto Assagioli,  uno tra i primi psicoanalisti italiani, che in seguito lasciò la psicoanalisi( come il suo collega ed amico C.G. Jung)  per abbracciare una psicologia  umanistica disse: “L’uomo nella sua struttura bio-psico-spirituale potrebbe essere paragonato ad un accordo musicale composto di varie note …..”. Ed è proprio da questa  complessità e consapevolezza che si dovrebbe partire per poter garantire uno sguardo profondo,  integro ed integrato alla persona che si ammala che presenta uno stato di disequilibrio psicofisico, perché di mancanza di equilibrio si tratta, di una armonia-integrazione perduta o mai posseduta. Fino a che consideriamo la persona malata il suo sintomo o la sua sindrome o, più in generale, la sua malattia, non andremo molto lontano! Continueremo a voler curare la malattia fisica e psichica , senza poter cogliere il disagio nel suo insieme e nella sua profondità, come espressione di una dissonanza tutta interiore. “ Io ho una vita emotiva, ma non sono le mie emozioni e i miei sentimenti”.  Così affermava R. Assagioli  ricordandoci  quanto sarebbe opportuno  disidentificarci.  Allo stesso modo non posso essere la mia malattia o il mio disagio o la mia sofferenza. Svolgo la professione di psicoterapeuta da molti anni e sin dall’inizio mi sono occupata quasi esclusivamente di patologia. Ora, in sintonia con la mia crescita spirituale, sento con urgenza il desiderio di coniugare dentro e fuori di me, un paradigma che comprenda ogni aspetto dell’essere umano che va sempre inteso nella relazione con se stesso e con gli altri, con l’ambiente fisico e con l’Universo. La “prima “ psicoanalisi mi aveva insegnato a considerare l’aspetto pulsionale dell’individuo, in seguito a considerare l’aspetto relazionale, rivelatosi, grazie  agli studi sulla teoria dell’attaccamento, la capacità prima del nascituro, una capacità  precocissima, supportata da un sé emergente che cerca la relazione con l’ambiente esterno. ( vedi Stern D. N.) Ora non solo considero entrambi questi aspetti, ma sono solita accarezzare l’anima delle persone che incontro, sia in studio, in qualità di professionista, sia fuori dallo studio in qualità di persona che vive la vita. Dunque non più solo patologia, ma soprattutto  relazioni con l’aspetto esistenziale e spirituale che ci contraddistingue. Ho compreso come l’individuo possa ammalarsi  anche per mancanza di nutrimento della sua anima.

 “ Io sono il Sé, io sono l’Anima che ha una personalità … non sono una personalità che ha un’anima in qualche parte del cielo, ma sono, mi riconosco e mi affermo quale Anima, con una personalità più o meno ribelle, più o meno imperfetta, più o meno in conflitto ….”( R. Assagioli).

Ritengo che la malattia sia fisica che psichica, sia sempre un messaggio che urge di essere letto con lungimiranza e competenza, e che quasi sempre, l’organo colpito, sia un indicatore, talvolta precisissimo, della sofferenza specifica dell’individuo. Ho potuto spesso verificare che ciò che cura è  il processo di trasformazione che avviene dentro la persona ammalata. Nessuno può curare nessuno, possiamo solo guarire noi stessi. E la guarigione nasce dentro di noi. Spesso  non vogliamo guarire, ma deleghiamo affinché qualcuno ci tolga il sintomo.  Se invece lo desideriamo davvero, dovremmo rivolgerci verso noi stessi  e conoscerci. La famosa esortazione “conosci te stesso” iscritta nel tempio dell’Oracolo di Delfi diventa il principio della Conoscenza.

R. Assagioli partendo dal motto greco di Socrate ritiene che occorrano tre fasi  per arrivare alla conoscenza della nostra vera natura , del nostro Sé .Ha sintetizzato il lavoro con queste tre espressioni:

 conosci te stesso

 possiedi te stesso

 trasforma te stesso.

Ed ancora rifacendomi al modello assagioliano,  guarisce, colui che “lascia ampio spazio alla spinta evolutiva latente che è dentro ciascuno di  noi”, colui che dà spazio al Compito del suo Destino. Divide et impera – si diceva – questa locuzione latina sembra essere  oggi logora e desueta, ma di fatto attualissima.”….Archetipo politico, sociologico, usato per strategie atte a frantumare, controllare e disperdere l’unità ….”. La dualità nella quale viviamo  divide la realtà e ci ritorna una percezione scorretta ed illusoria, di fatto siamo uniti e gli opposti sono complementari.   Sembra doveroso  quindi superare la logica della divisione-separazione e volgere lo sguardo ad un processo di crescita, tutto interiore, come condizione Prima per tornare all’Unità. Ciò che cura è la spinta alla conoscenza e  all’integrazione che si lascia alle spalle l’ignoranza e le scissioni delle nostre esistenze e non solo sul piano psicologico, ma anche su quello esistenziale e   spirituale.  Dobbiamo  risalire, anche faticosamente, l’oscurità e tutto quanto sia illusorio all’interno della nostra “caverna”, per poter giungere alla Coscienza di Unità e poter incontrare Noi stessi e la nostra inimmaginabile Bellezza. Mi chiedo spesso quanta manipolazione e quanto bisogno di potere e dominio abbiano condizionato le nostre esistenze e continuino a farlo. Riappropriarci della Conoscenza sembra essere  la prima tutela affinché, parafrasando  Iside,il corpo di Osiride si ricomponga   e ritorni a dare vita . E in questo mito che si è prestato a tante interpretazioni mi sembra di poter cogliere   un inno all’integrazione e alla  sintesi come unica condizione possibile per vivere nella salute e nella pienezza che ci appartengono,  sia come individui terreni, che come purissimi spiriti. Fino a quando ignoreremo questo processo saremo tutti “malati” ed incapaci di guardare a noi stessi e agli altri con autentica  e profonda amorevolezza .

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